Andare a camminare per boschi fa bene, e non solo agli occhi
E’ probabile che vi sia successo di sentirvi bene dopo aver fatto una passeggiata tra i boschi o, più in generale, in aree verdi, anche in città.
Ebbene, questa non è solo una percezione e non la provate solo voi. Infatti è stato dimostrato da diversi studi che passare tempo in natura, specialmente in foresta, fa bene sotto diversi aspetti, sia fisici che psicologici.
Tra i primi a realizzare il potenziale curativo dello spendere tempo in natura furono i giapponesi. Proprio nel paese del Sol Levante è nata la pratica di immergersi con tutti e cinque i sensi in natura. Questa pratica fu chiamata Shinrin-Yoku, in giapponese, spesso tradotta come forest bathing in inglese o bagno di foresta, in italiano.
Anche la ricerca scientifica iniziò a occuparsi in maniera approfondita dello studio del potenziale terapeutico dello stare in natura fin dagli anni novanta e diversi effetti positivi sulla salute sono stati dimostrati con il tempo in moltissime ricerche. Da queste ricerche è nata la terapia forestale, che è una forma di medicina complementare che utilizza ambienti naturali per il trattamento medico di determinate patologie. Questo valore degli ambienti naturali viene riconosciuto in diversi Paesi, tra cui Canada, Giappone, Corea del Sud, con le cosiddette “prescrizioni verdi”, che sono delle ricette mediche che prescrivono attività da fare e tempo da trascorrere in natura.
Gli effetti benefici di queste pratiche sono i più svariati. Una ricerca pubblicata nella rivista scientifica Urban Forestry & Urban Greening nel 2020 ha analizzato i risultati ottenuti da un gran numero di studi svolti sul tema del benessere in foresta tra il 2010 e il 2020 e i risultati si possono riassumere come segue.
Per quanto riguarda il benessere fisico, diversi studi hanno dimostrato che passare tempo in bosco ha effetti positivi sulle funzioni cognitive, sul sistema immunitario, sui livelli di glucosio nel sangue delle persone con diabete, dell'ipertensione e patologie cardiovascolari. Si possono infatti ridurre i battiti cardiaci, i livelli di cortisolo (il cosiddetto ormone dello stress), e la pressione, indicando un rilassamento fisiologico.
Non da meno sono gli effetti benefici di natura psicologica: è stato infatti visto come passare del tempo in foresta possa mitigare l’ansia, la depressione, i disturbi dell’umore e gli effetti dello stress. Ad esempio, è stato dimostrato come praticare la terapia forestale porti ad un miglioramento dell’umore e riduzione dello stress per gli studenti universitari.
Questi effetti benefici sono dovuti a diverse componenti di ambienti naturali o almeno verdi e in particolare a sostanze volatili emesse dalle piante, come i terpeni che sono spesso presenti nella resina degli alberi e sono alla base di molti oli essenziali.
E questi effetti benefici si ottengono praticando una qualunque attività in bosco? O alcune attività funzionano meglio di altre?
I benefici che si ricavano dal passare del tempo in foresta sono diversi e possono variare in base alle attività che svolgiamo. Oltre ad attività in natura come la fotografia naturalistica, le escursioni e la corsa, ci sono proprio diverse attività praticate esclusivamente ai fini di ricavare il maggior benessere possibile dal tempo speso in bosco, come i bagni di foresta, yoga in foresta, cammini sensoriali su diverse superfici naturali (erba, muschio, corteccia, ghiaia), fino ad arrivare alla vera e propria terapia forestale. Tra queste, solo la terapia forestale è una pratica medica e può essere considerata tale solo con una certificazione, per un sito specifico, data da uno studio dedicato che dimostri gli effettivi benefici sulla salute di chi frequenta il sito stesso. In Italia esistono pochi siti certificati per svolgere terapia forestale. Uno di questi si trova nelle Valli del Natisone, in Friuli Venezia Giulia. In particolare qui si trova un percorso che è certificato per il trattamento dell’asma. Le altre attività tuttavia possono portare benefici anche se non possono essere considerate alla stregua di vere e proprie terapie come nel caso della foresta terapia. L’efficacia delle attività in foresta sulla salute dipende da diversi fattori, come dimostrato nello studio prodotto da alcuni ricercatori coreani, in particolare dalla durata delle attività, dalle attività stesse e dalla frequenza (Park e colleghi, 2022). Tuttavia, non si può affermare che ci sia ancora una conoscenza precisa sul tipo di attività, in termini di esercizio fisico, durata e frequenza, che genera maggior beneficio.
Ma quali sono le foreste migliori per ottenere i maggiori benefici?
Nonostante ci siano molti studi che dimostrano gli effetti positivi sulla salute fisica e psicologica del tempo speso in foresta, non si può dire altrettanto sugli studi che cercano di individuare quali siano le migliori caratteristiche delle foreste per portare i benefici desiderati. In generale, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica forests nel 2023 le foreste che portano migliori risultati sono quelle:
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Con cui si ha un legame per esperienze passate, come i boschi in cui si sono fatte escursioni con amici o in famiglia;
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Che presentano una diversità di luoghi, come aree dove la vegetazione è più fitta e altre aree dove ci sono radure, presenza di acqua, grandi alberi e piante in fiore;
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Che sono ricche di biodiversità e che appaiano naturali. E’ bene ricordare che in generale in Europa le foreste naturali, quindi che non hanno subito nessuna o quasi nessuna influenza dell’uomo, sono pochissime;
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Distanti da fonti di rumore causato da attività umane;
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Senza eccessiva presenza di gruppi di frequentatori diversi, come gruppi di ciclisti o escursionisti rumorosi.
Alcuni aspetti poco conosciuti e perciò da studiare sono invece relativi al tipo di foresta, in termini di specie di piante e della loro densità, migliore per fornire benefici in termini di salute fisica e psicologica a chi la frequenta.
Pur avendo avuto un’origine molto distante, le pratiche di benessere in foresta stanno prendendo piede nelle loro varie forme anche in Italia, oltre al caso delle Valli del Natisone. Il Centro Nazionale delle Ricerche ha pubblicato un manuale sulla Foresta Terapia in collaborazione con il Club Alpino Italiano e in Veneto, in Cansiglio, si tiene da alcuni anni un festival dedicato al tema in cui è possibile provare alcune attività di benessere in foresta guidati da esperti.
Non resta quindi che andare a fare una camminata in bosco per recuperare o mantenere un po’ di benessere e salute.
Bibliografia per approfondire
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Adewuyi, Fatai A., et al. "Health effects of green prescription: a systematic review of randomized controlled trials." Environmental Research 236 (2023): 116844. |
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Gobster, Paul H., et al. "Key characteristics of forest therapy trails: A guided, integrative approach." Forests 14.2 (2023): 186. |
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Kim, Gayeon, et al. "Analysis of Program Activities to Develop Forest Therapy Programs for Improving Mental Health: Focusing on Cases in Republic of Korea." Healthcare. Vol. 13. No. 7. 2025. |
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Ochiai, Hiroko, et al. "Physiological and psychological effects of a forest therapy program on middle-aged females." International journal of environmental research and public health 12.12 (2015): 15222-15232. |
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Park, Sujin, et al. "What activities in forests are beneficial for human health? A systematic review." International Journal of Environmental Research and Public Health 19.5 (2022): 2692. |
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Rajoo, Keeren Sundara, Daljit Singh Karam, and Mohd Zaki Abdullah. "The physiological and psychosocial effects of forest therapy: A systematic review." Urban Forestry & Urban Greening 54 (2020): 126744 |
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Shim, Sung Ryul, et al. "Perspectives on the psychological and physiological effects of forest therapy: a systematic review with a meta-analysis and meta-regression." Forests 13.12 (2022): 2029. |