MOMENXSIN 12 COMPRESSE RIVESTITE
Descrizione
Denominazione e Composizione del Prodotto
Momenxsin 200 mg/30 mg compresse rivestite con film è un farmaco indicato per il trattamento sintomatico della congestione nasale associata a rinosinusite acuta di sospetta origine virale con cefalea e/o febbre. Ogni compressa contiene 200 mg di ibuprofene e 30 mg di pseudoefedrina cloridrato. Tra gli eccipienti, è presente sodio, insieme a cellulosa microcristallina, calcio idrogeno fosfato anidro, croscarmellosa sodica e altri componenti che contribuiscono alla formulazione.
Categoria Farmacoterapeutica e Indicazioni
Momenxsin appartiene alla categoria dei preparati per la tosse e le malattie da raffreddamento, specificamente indicato per alleviare i sintomi di:
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Congestione nasale dovuta a rinosinusite acuta di origine virale
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Cefalea e febbre associati a rinosinusite
È raccomandato per adulti e adolescenti di età pari o superiore a 15 anni.
Controindicazioni del Farmaco
L’uso di Momenxsin è controindicato in presenza di:
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Ipersensibilità all’ibuprofene, pseudoefedrina o ad altri eccipienti
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Età inferiore ai 15 anni
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Donne in gravidanza e in allattamento
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Storia di reazioni allergiche a FANS o acido acetilsalicilico
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Ulcera peptica attiva o pregressa, sanguinamenti gastrointestinali o cerebrovascolari
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Grave insufficienza epatica, renale o cardiaca
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Disturbi cardiovascolari, ipertiroidismo, diabete, glaucoma ad angolo chiuso, feocromocitoma
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Uso concomitante di alcuni vasocostrittori o inibitori della monoamino ossidasi (IMAO)
Posologia e Modalità d’Uso
La posologia consigliata per adulti e adolescenti sopra i 16 anni è:
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1 compressa ogni 6 ore se necessario (equivalente a 200 mg di ibuprofene e 30 mg di pseudoefedrina)
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In caso di sintomi intensi, fino a 2 compresse ogni 6 ore, senza superare la dose giornaliera massima di 6 compresse (1200 mg di ibuprofene e 180 mg di pseudoefedrina)
Le compresse devono essere deglutite intere con un bicchiere d’acqua, preferibilmente durante i pasti. La durata massima del trattamento è di 4 giorni per adulti e 3 giorni per adolescenti. Se i sintomi persistono o peggiorano, è necessario consultare un medico.
Avvertenze e Precauzioni d’Uso
L’uso prolungato o non conforme può aumentare il rischio di effetti avversi, in particolare:
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Reazioni cardiovascolari e cerebrovascolari quali ipertensione, tachicardia e palpitazioni, specialmente per la pseudoefedrina
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Possibili reazioni allergiche e disturbi neurologici come crisi convulsive, insonnia o agitazione
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Rischio di colite ischemica con dolore addominale improvviso e sanguinamento rettale
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Rischio di reazioni cutanee gravi, quali pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP)
Si raccomanda particolare cautela in pazienti con ipertensione, cardiopatie, diabete, ipertiroidismo, psicosi o disturbi uretroprostatici. Gli anziani possono essere più sensibili agli effetti sul sistema nervoso centrale.
Interazioni Farmacologiche
Momenxsin presenta numerose possibili interazioni con altri farmaci, tra cui:
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IMAO non selettivi (ad es. iproniazide): rischio di ipertensione grave e ipertermia
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Altri vasocostrittori e simpaticomimetici: rischio di vasocostrizione e crisi ipertensive
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Antidepressivi triciclici, digossina, corticosteroidi, anticoagulanti e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): potenziamento degli effetti o aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale
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Diuretici, ACE-inibitori, betabloccanti: possibile riduzione dell’efficacia antipertensiva e rischio di compromissione renale
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Metotrexato, ciclosporina, fenitoina, litio: possibile aumento dei livelli sierici con potenziale tossicità
Si consiglia di informare sempre il medico o il farmacista riguardo a tutti i farmaci in uso prima di assumere Momenxsin.
Conservazione del Medicinale
Conservare il prodotto a temperatura inferiore a 30°C, al riparo dall’umidità e dalla luce diretta.
Effetti Indesiderati di Ibuprofene e Pseudoefedrina Cloridrato
Le reazioni avverse più comuni correlate all’ibuprofene sono di natura gastrointestinale, incluse ulcere peptiche, perforazioni e sanguinamenti, anche fatali, soprattutto negli anziani. Possono manifestarsi nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolori addominali, melena e stomatite ulcerosa. Raramente sono state segnalate gastrite ed esacerbazioni di colite o morbo di Crohn. Il rischio di effetti collaterali aumenta con dosi più elevate e durata prolungata del trattamento.
Sono inoltre segnalate reazioni di ipersensibilità, che comprendono reazioni allergiche, anafilassi, broncospasmo, asma aggravata, orticaria, angioedema e, più raramente, dermatosi gravi come necrolisi epidermica e eritema multiforme. Nei pazienti con malattie autoimmuni preesistenti, possono comparire sintomi di meningite asettica.
L’uso di FANS come l’ibuprofene è associato a edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Studi clinici suggeriscono un aumento lieve del rischio di eventi trombotici arteriosi (infarto miocardico, ictus) a dosi elevate.
Gli effetti indesiderati relativi a pseudoefedrina cloridrato includono agitazione, ansia, insonnia, tremori e, più raramente, convulsioni e ictus ischemico o emorragico. Possono verificarsi reazioni cutanee gravi come pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP).
Classificazione delle Reazioni Avverse
Le reazioni avverse sono classificate secondo la frequenza di comparsa:
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Molto comune (≥1/10)
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Comune (≥1/100, <1/10)
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Non comune (≥1/1.000, <1/100)
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Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
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Molto raro (<1/10.000)
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Non nota (frequenza non definibile)
Tra le reazioni riportate:
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Disturbi emolinfopoietici (molto rari): anemia, leucopenia, trombocitopenia.
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Disturbi psichiatrici (molto rari): depressione, reazioni psicotiche.
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Disturbi del sistema nervoso (non comuni): cefalea, capogiri, irritabilità; (rari) insonnia, nervosismo.
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Disturbi cardiaci (molto rari): palpitazioni, infarto miocardico.
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Disturbi vascolari: ipertensione (molto raro per ibuprofene, non nota per pseudoefedrina).
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Disturbi respiratori: broncospasmo, esacerbazione dell’asma (rari per pseudoefedrina).
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Disturbi gastrointestinali: fastidi, ulcere, gastrite, pancreatite, colite ischemica.
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Disturbi epatobiliari: disfunzioni e danni epatici (molto rari).
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Disturbi cutanei: eruzioni, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica.
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Disturbi renali: necrosi papillare, insufficienza renale acuta (rari e molto rari).
Effetti su Gravidanza e Allattamento
L’uso di pseudoefedrina cloridrato in gravidanza è fortemente sconsigliato a causa di evidenze di tossicità riproduttiva e riduzione del flusso sanguigno uterino.
L’ibuprofene inibisce la sintesi delle prostaglandine, con possibili effetti negativi su gravidanza e sviluppo embrionale/fetale. L’uso nelle prime fasi di gravidanza è associato a rischio aumentato di aborto spontaneo e malformazioni cardiache. Durante il secondo trimestre può causare costrizione del dotto arterioso e oligo-idramnios, mentre nel terzo trimestre è controindicato per il rischio di tossicità cardiopolmonare fetale, disfunzione renale e effetti antiaggreganti sulla madre.
L’uso di pseudoefedrina cloridrato è controindicato durante l’allattamento per la sua escrezione nel latte materno e i possibili effetti cardiovascolari e neurologici sul neonato.
In pratica il farmaco è fortemente sconsigliato sia in gravidanza che in allattamento.
Impatto sulla Fertilità
Gli inibitori della sintesi delle prostaglandine, come l’ibuprofene, possono temporaneamente compromettere la fertilità femminile agendo sull’ovulazione. Questo effetto è reversibile dopo l’interruzione del trattamento.
Importante: se permangono dubbi o per necessità di approfondimento è fondamentale rivolgersi al proprio medico o farmacista di fiducia. Questa scheda prodotto ha scopo puramente informativo e non costituisce né una prescrizione né una terapia.
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